L'edificazione di questa chiesa ebbe inizio nel 1883 durante il regno di Alessandro III, come luogo di memoria per il padre assassinato due anni prima in quello stesso luogo. In questo punto della città, il canale Gribaedova scorre rinchiuso tra due rive, percorribili all'epoca anche con delle carrozze: mentre lo zar passava lungo l'alzaia, un anarchico lanciò una granata che esplose uccidendo il suo sosia. Il sovrano, quindi, stordito ma incolume, scese per discutere con l'assalitore, facilitando l'opera di un complice (defunto nell'esplosione) che fece detonare un altro ordigno. Questa seconda bomba ferì mortalmente Alessandro, che venne riportato al Palazzo d'Inverno, dove spirò poche ore dopo. Un santuario temporaneo venne edificato sul sito, mentre si studiava un progetto permanente. Si decise per la costruzione di una chiesa in modo che il luogo preciso dell'avvenimento fosse racchiuso dalle mura di un edificio sacro, e quindi la riva venne allargata così che il santuario potesse godere di uno spazio consono. Il luogo dell'attentato è ora ricordato da un altare decorato di topazi, lazurite e altre pietre semipreziose: circondato da tutta questa opulenza, il semplice acciottolato stradale su cui si sparse il sangue dello zar provoca un effetto molto contrastante.
Nessun commento:
Posta un commento